Perspektiven der Sozialen Landwirtschaft unter besonderer Berücksichtigung der Entwicklungen in Italien / Prospettive dell’Agricoltura Sociale con particolare riferimento agli sviluppi in Italia
hrsg. von
Susanne Elsen, Sergio Angeli, Armin Bernhard, Sara Nicli
Diese Publikation stellt aktuelle wissenschaftliche Diskurse, innovative Projekte und Konzepte der Sozialen Landwirtschaft in Italien und im deutschsprachigen Raum vor. Sie richtet sich an Fachkräfte des Sozial,- Gesundheits- und Bildungswesens, Studierende des Sozialwesens und der Agrarwirtschaft, Verantwortliche der Sozialpolitik und Regionalentwicklung, der biologischen Landwirtschaft und der öko-sozialen Transformation.
Einleitung Öko-soziale Landwirtschaft – Ein Ansatz gesellschaftlicher Transformation und nachhaltiger Entwicklung / Introduzione – L’agricoltura eco-sociale come approccio alla trasformazione della società e allo sviluppo sostenibile
Ausgehend von Beispielen sozialer Landwirtschaft, vorwiegend aus Italien, zeigt dieses Kapitel, dass besonders die vielen Bottom Up Initiativen sich treffender als öko-soziale Landwirtschaft beschreiben lassen. Sie sind getragen von einem breiten Verständnis des Sozialen, welches neben einer Verbesserung der Lebensverhältnisse benachteiligter Personen auch die Änderung gesellschaftlicher Verhältnisse zum Ziel hat. Der Ansatz einer ökologischen Landwirtschaft ist bei allen Initiativen Voraussetzung und Selbstverständlichkeit bei der Durchführung ihrer Tätigkeiten. / Sulla base di esempi di agricoltura sociale, principalmente dall’Italia, questo capitolo evidenzia che in particolare le molte iniziative, sorte dal basso, possono essere descritte più correttamente come agricoltura eco-sociale. Esse sono supportate da un’ampia comprensione del sociale, che non solo intende migliorare le condizioni di vita delle persone svantaggiate, ma mira anche a cambiare la società. In tutte le iniziative, l’approccio ecologico all’agricoltura è un prerequisito e un elemento irrinunciabile nell’attuazione delle loro attività.
Soziale Landwirtschaft in Europa: Landwirtschaftsbetriebe werden zu Trägern sozialer Aufgaben im ländlichen Raum, schaffen Arbeit und Beschäftigung für sozial Benachteiligte und Menschen mit Behinderung und übernehmen Bildungsaufgaben. Landwirtschaftsfremde Zielgruppen werden in das Hofgeschehen integriert und finden in der Arbeit mit Boden, Pflanze und Tier Selbstbestätigung und Sinn sowie Erfahrungsfelder zum Lernen und Handeln. Sinn und Zweck der Landwirtschaft erweitern sich von der Erzeugung von Lebensmitteln zu therapeutischen und pädagogischen Arbeitsfeldern. Soziale Landwirtschaft ist in europäischen Ländern unterschiedlich weit entwickelt. Bei Green Care stehen Aspekte von Therapie, Pflege und „grüner Umgebung“ im Vordergrund, während Soziale Landwirtschaft zusätzlich den Anspruch erhebt, sinnerfüllt und – bezogen auf die Erzeugung von Lebensmitteln – produktiv zu sein. Weiter lassen sich Höfe unterscheiden, die auf oft eine Zielgruppe spezialisiert sind, vorrangig therapeutischen und sozialen Zielen dienen und sich vorwiegend aus Pflegesätzen und sonstigen Geldern aus dem Sozial- und Gesundheitsbereich finanzieren – von solchen, die als normale Wirtschaftsbetriebe zusätzlich soziale und pädagogische Aufgabenfelder in ihre Betriebsabläufe integrieren. Soziale Landwirtschaft ist in ständiger Entwicklung begriffen, zuletzt durch die durch die UN-Behindertenrechtskonvention geforderte Inklusion und Teilhabe und die Erweiterung sozialer Inklusion um „ökologische Inklusion“, die Mehrwerte für Kulturlandschaft und Natur einschließt. / Con l’agricoltura sociale le imprese contadine assumono anche compiti sociali nel mondo rurale, creando occupazione per persone svantaggiate e sviluppando attività educative. Persone estranee vengono integrate nella vita contadina e acquisiscono nel lavoro con la terra, le piante e gli animali autostima e esperienze formative. Le finalità dell’agricoltura si estendono dalla produzione alimentare ad attività terapeutiche e pedagogiche. L’agricoltura sociale ha raggiunto livelli diversi nei paesi europei. Nel segmento green care prevalgono aspetti di cura, terapia e ambiente verde, mentre l’agricoltura sociale reclama per sé il fatto di essere significativa e produttiva, per quanto riguarda gli alimentari. Inoltre si possono distinguere insediamenti agricoli specializzati verso determinati beneficiari, con prevalenza di finalità terapeutiche e sociali, finanziati con rette quotidiane e risorse del settore sociosanitario – e imprese agricole tradizionali che integrano nei loro processi produttivi mansioni educative e sociali. L’agricoltura sociale è in costante evoluzione, anche grazie all’inclusione e partecipazione reclamata dalla convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e all’allargamento dell’inserimento sociale all’inclusione ecologica che comporta un valore aggiunto anche per il paesaggio antropizzato e la natura.
Dimensionen Sozialer Landwirtschaft unter besonderer Berücksichtigung der Praxis in Italien und Südtirol
Unter dem Begriff Soziale Landwirtschaft ist ein breites Spektrum pädagogischer, präventiver, integrativer, resozialisierender und therapeutischer Maßnahmen zugunsten verschiedener Zielgruppen des Sozial- Bildungs- und Gesundheitswesens im Kontext der Landwirtschaft zu verstehen. Der Ansatz öffnet Potentiale zugunsten von Nutzenden, Anbietenden und Gemeinwesen sowie für die Innovation der Bildungs-, Sozialund Gesundheitssysteme. Er bietet darüber hinaus Anknüpfungspunkte für die Stärkung der biologischen Landwirtschaft, der landwirtschaftlichen Biosystemleistungen und der öko-sozialen Entwicklung ländlicher Räume. Dieser Beitrag basiert auf ersten Erkenntnissen eines dreijährigen interdisziplinären Projektes an der Freien Universität Bozen. Er setzt sich auseinander mit Ansätzen der Sozialen Landwirtschaft, ihren Organisationsweisen und potenziellen Wirkungen insbesondere bezogen auf soziale Innovationen sowie die öko-soziale Entwicklung ländlicher Räume in Südtirol und anderen Gebieten Italiens. Besondere Berücksichtigung finden die Möglichkeiten, die aus genossenschaftlichen Organisationsformen in Italien resultieren. / Il termine agricoltura sociale comprende un ampio panorama di misure pedagogiche, preventive, integrative, terapeutiche e di risocializzazione, sviluppate in un ambito agricolo, a favore di diversi gruppi di destinatari dei servizi sociali, scolastici e sanitari. L’approccio realizza opportunità a favore dei soggetti beneficiari, delle istituzioni offerenti e della collettività, ma anche a sostegno dell’innovazione dei sistemi scolastici, sociali e sanitari, fornendo inoltre spunti per il rafforzamento dell’agricoltura biologica, delle prestazioni del biosistema agricolo e dello sviluppo socioeconomico delle aree rurali. Questo contributo, basato su prime conclusioni di un progetto interdisciplinare triennale della Libera Università di Bolzano, analizza l’approccio dell’agricoltura sociale, le sue strutture organizzative e gli effetti potenziali, con particolare riguardo all’innovazione sociale e allo sviluppo socioeconomico delle aree rurali in provincia di Bolzano e in altre regioni italiane e con specifico riferimento alle opportunità offerte da modelli imprenditoriali in forma cooperativa.
Gute Konzepte am richtigen Ort? Zur Bedeutung des Raums bei der Umsetzung von Sozialprojekten
Der Beitrag thematisiert die Tatsache, dass bei der Umsetzung von Sozialprojekten in ländlichen Regionen der sozialen Umgebung bzw. dem lokalen Sozialkapital oft zu wenig Aufmerksamkeit geschenkt wird. Gerade bei Einrichtungen zur Betreuung und Integration gesellschaftlich stigmatisierter Gruppen erscheint das Ausmaß an Empathie und Toleranz in der lokalen Bevölkerung für den Erfolg besonders entscheidend. Anhand der Verbindung der Sozialkapitaltheorie mit der Akteur-Netzwerk-Theorie wird am Beispiel der Sozialen Landwirtschaft über Ergebnisse dreier Fallstudien aus den Bereichen der Altenbetreuung, Betreuung von Drogen- und Suchtkranken und Reintegration langzeitarbeitsloser Frauen ein Erklärungsmodell für das Gelingen bzw. Misslingen von Sozialprojekten vorgestellt. / Lo studio è incentrato sul fatto che nella realizzazione di progetti sociali in aree rurali troppo spesso il contesto sociale e il capitale sociale locale non sono tenuti di debita considerazione. Proprio per le istituzioni che provvedono all’assistenza e integrazione di gruppi di persone socialmente stigmatizzate, la dimensione dell’empatia e della tolleranza da parte della popolazione locale è un elemento decisivo per il successo. Con un collegamento fra la teoria del capitale sociale e la Actor-Network Theory e sulla base di esempi di agricoltura sociale applicata a tre casi di studio – assistenza agli anziani e a tossicodipendenti nonché integrazione lavorativa di donne disoccupate di lungo termine – viene elaborato un modello esplicativo per il successo o l’insuccesso di progetti sociali.
L’obiettivo di questo saggio è quello di considerare l’agricoltura sociale come un variegato e multiforme campo di apprendimenti possibili per il lavoro sociale, per il welfare locale e le sue organizzazioni, oltre che per le comunità locali. Per fare ciò prenderemo in considerazione tre tipologie di esperienze locali differenti fra loro: la prima realizzata da un soggetto del privato sociale, la seconda, relativa agli orti urbani, in cui un soggetto pubblico mette a disposizione terreni a privati, la terza promossa e gestita da un ente pubblico. Le riflessioni conclusive rimandano a considerazioni generali. Die Zielsetzung dieses Beitrages besteht darin, die soziale Landwirtschaft als einen vielseitigen und verschiedenartigen Lernbereich für die Sozialarbeit, für die Institutionen des örtlichen Wohlfahrtssystems, sowie für die lokale Gemeinschaft darzustellen. Zu diesem Zwecke werden drei unterschiedliche lokale Erfahrungen berücksichtigt: Die erste hat ein Akteur des privaten Sozialbereiches verwirklicht, bei der zweiten stellt die öffentliche Hand den Bürgern Flächen zur Verfügung, um darauf Gärten zu betreiben, die dritte ist von einer öffentlichen Institution ausgegangen, die sie auch verwaltet. Die abschließenden Überlegungen verweisen auf allgemeine Betrachtungen.
Agricoltura sociale tra politiche di sviluppo rurale e politiche di welfare
Il presente contributo riflette sull’interazione dei diversi livelli istituzionali, regionali e locali, nelle politiche di sviluppo dell’Agricoltura sociale. In ottica di confronto, vengono analizzate le esperienze della Regione Marche e della Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige. I risultati sono il frutto dell’analisi dei documenti regolativi nella prospettiva della critical discourse analysis. Quanto emerge concorre ad evidenziare aspetti di forza e di debolezza delle politiche sull’agricoltura sociale e ad indicare future azioni di miglioramento. / Dieser Beitrag beschäftigt sich mit dem Zusammenwirken der verschiedenen institutionellen, regionalen und lokalen Ebenen bei der Entwicklung der sozialen Landwirtschaft. Dabei werden die Erfahrungen in der Region Marken und in der Autonomen Provinz Bozen-Südtirol verglichen und analysiert. Die Ergebnisse beruhen auf der Auswertung der Verordnungen unter dem Gesichtspunkt der critical discourse analysis und zeigen Stärken und Schwächen, sowie zukünftige Verbesserungsmöglichkeiten der sozialen Landwirtschaftspolitik auf.
Il valore della socialità nell’agricoltura: relazioni, cooperazione, reti
La diffusione delle pratiche di agricoltura sociale nel territorio italiano si fonda sulla maturata consapevolezza dell’alta valenza sociale insita nel lavoro rurale, per la tipologia di relazioni umane che si sviluppano all’interno del contesto agricolo e tra esso e l’esterno e per la nobiltà di un’attività, primaria, capace di produrre nello stesso tempo cibo e salute. E la salute umana, riconosciuta dalla Costituzione dell’OMS del 1948 come “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale”, necessita appunto di relazioni sociali, autentiche e significative. Per questo risulta importante sviluppare progetti di agricoltura sociale. Con essi, in un’unica situazione, è possibile raccogliere un intervento di tipo terapeutico complesso che a fianco di un eventuale intervento biologico (quale ad esempio l’assunzione di una terapia farmacologica) e psicologico, permetta di sviluppare un’importante azione anche sul piano sociale e lavorativo, offrendo una risposta completa ai bisogni della persona. La socialità, nell’ambito dell’agricoltura sociale, si declina necessariamente su tutti i livelli d’intervento, da quello della singola pratica nella quale le più facili relazioni tra le persone del contesto agricolo si allargano a relazioni con l’esterno (clienti, visitatori, turisti...), ai modelli più complessi e strutturati dei gruppi di cooperazione e delle reti regionali o nazionali. Non può esistere una pratica virtuosa se non inserita in un sistema di rete territoriale o sovraterritoriale che implica un confronto costante con la Politica, con i Servizi, con gli altri operatori del settore e con la cittadinanza. / Die Verbreitung von Vorhaben der sozialen Landwirtschaft in Italien fußt auf dem Bewusstsein der hohen gesellschaftlichen Bedeutung der landwirtschaftlichen Arbeit, der besonderen zwischenmenschlichen Beziehungen, die im bäuerlichen Bereich und zwischen diesem und der Außenwelt entstehen, sowie der Fähigkeit dieser primären Tätigkeit, gleichzeitig Nahrung und Gesundheit zu produzieren. Die menschliche Gesundheit, die gemäß der Definition der WHO ein Zustand des völligen psychischen, physischen und sozialen Wohlbefindens ist, braucht ehrliche und signifikante zwischenmenschliche Beziehungen. Daher ist es wichtig, Projekte der sozialen Landwirtschaft zu entwickeln, die komplexe Therapieverfahren ermöglichen, in denen neben einer biologischen Komponente (Verabreichung von Medikamenten) und einer psychologischen auch eine bedeutende Arbeitsfunktion bestehen kann, die zusammen eine umfassende Antwort auf die menschlichen Bedürfnisse liefern. Der Sinn für die Gemeinschaft umfasst alle Bereiche der sozialen Landwirtschaft, von den Einzelvorhaben, bei denen einfache bäuerliche Beziehungen auch auf externe Kontakte (mit Kunden, Besuchern, Touristen …) ausgeweitet werden, bis hin zu komplexen Modellen der Kooperationsgruppen und der regionalen oder nationalen Netzwerke. Eine wirksame Praxis kann nur dann bestehen, wenn sie in ein territoriales oder überregionales Netzwerk eingebunden ist, das einen laufenden Kontakt mit der Politik, den öffentlichen Diensten, anderen Akteuren und der Bevölkerung mit sich bringt.
Agricoltura sociale come politica di sviluppo per le aree svantaggiate. Il caso del Mezzogiorno e della Calabria
Il presente contributo analizza l’agricoltura sociale nella prospettiva delle politiche di sviluppo. A partire dalla letteratura e dai dati della Rete Rurale, viene proposta una riflessione sui modelli e sulle forme di agricoltura sociali sviluppatesi nel Mezzogiorno, con una particolare attenzione al caso della Calabria. Nelle aree svantaggiate e prettamente rurali, l’agricoltura sociale può giocare un ruolo fondamentale per consentire ad alcuni contesti di avviarsi verso sentieri di sviluppo sostenibile sia sul piano economico che su quello sociale. / Dieser Beitrag untersucht die soziale Landwirtschaft unter dem Gesichtspunkt der Entwicklungspolitik. Ausgehend von der Fachliteratur und von den Angaben der Rette Rurale werden Überlegungen zu Modellen und Formen der sozialen Landwirtschaft angestellt, die in Süditalien, insbesondere in Kalabrien, entstanden sind. In benachteiligten und ausgesprochen ländlichen Gebieten kann die soziale Landwirtschaft eine wichtige Rolle spielen, damit eine nachhaltige Entwicklung sowohl in wirtschaftlicher als auch in sozialer Hinsicht verwirklicht werden kann.
Soziale Landwirtschaft als Beitrag für den Umwelt- und Naturschutz
Wir folgen der Hypothese, dass die Soziale Landwirtschaft (SL) als öko-sozial eine Strategie ist, die neben den sozialen Leistungen, auch dem Natur-, Umwelt- und Ressourcenschutz dient und zum Erhalt der Biodiversität und einer multifunktionalen Kulturlandschaft beiträgt. In den Alpen werden die Landnutzung und die Landschaftsentwicklung vor dem Hintergrund des globalen Wandels und sozioökonomischer Transformationsprozesse vor besondere Herausforderungen gestellt. Die negativen Auswirkungen der Abwanderung der Landbevölkerung bei gleichzeitig zunehmender Urbanisierung, des Klimawandels und des Ressourcenverbrauchs erfordern innovative Strategien und soziale Veränderungen, um eine nachhaltige Entwicklung der Alpen zu ermöglichen. Um die SL im Hinblick auf den Natur- und Umweltschutz zu analysieren und zu bewerten, wurden drei Kriterienkomplexe entwickelt: (1) eine ökologische Wirtschaftsweise, (2) Aktivitäten im Natur- und Umweltschutz (3) und die Umweltbildung bzw. Bildung zur nachhaltigen Entwicklung. Basierend auf diesen ökologischen Kriterien werden Fallbeispiele von Betrieben, die sich in der SL engagieren, untersucht. Der Fokus liegt auf Initiativen in den südlichen Alpen und deren Vorland. In 22 Betrieben werden semi-strukturierte Interviews durchgeführt. Hierbei zeigt sich, dass bei allen Initiativen mindestens ein ökologisches Kriterium der öko-sozialen Landwirtschaft umgesetzt wird. Aus den Ergebnissen lässt sich eine Best Practice der öko-sozialen Landwirtschaft ableiten, die auch auf andere Bergregionen übertragen werden kann. / Seguiamo l’ipotesi che l’agricoltura sociale (AS), in quanto ecosociale, sia una strategia che, oltre ai benefici sociali, aiuta anche a proteggere l’ambiente e le risorse naturali, contribuendo così alla conservazione della biodiversità e del paesaggio culturale e multifunzionale. L’uso del territorio e lo sviluppo del paesaggio rurale e montano nelle Alpi stanno affrontando sfide particolari nel contesto del cambiamento globale e della trasformazione socioeconomica. Gli impatti negativi della migrazione della popolazione rurale e il contemporaneo aumentando dell’urbanizzazione, i cambiamenti climatici e l’aumento del consumo di risorse naturali richiedono strategie innovative e cambiamenti sociali per consentire uno sviluppo sostenibile delle Alpi. Per analizzare e valutare l’AS in termini di protezione ambientale abbiamo sviluppato tre criteri: (1) adozione di metodi di produzione biologici-ecologici, (2) attività aderenti alla protezione dell’ambientale e infine (3) l’educazione ambientale e alla sostenibilità. Sulla base di questi criteri ecologici, vengono esaminati casi studio di aziende impegnate nell’AS. La ricerca si concentra su iniziative collocate nelle regioni delle Alpi meridionali e zone prealpine adiacenti. Le interviste semi-strutturate con i gestori sono state condotte presso 22 aziende. I risultati dimostrano che tutte le iniziative attuano almeno un criterio ecologico dell’agricoltura ecosociale. Dai risultati possono derivare esempi di Best Practice dell’agricoltura ecosociale, che possono anche essere considerati esemplari per altre regioni montane.
Pur esistendo molte esperienze di realtà del Terzo Settore che sviluppano progettualità con l’Apis mellifera sia in Italia che all’estero, non esiste una definizione univoca della pratica dell’apicoltura sociale. Inoltre, come si avrà modo di approfondire nel testo, le attività praticate con le api nel Terzo Settore possono avere molteplici obiettivi ed essere rivolte a target molto diversi fra loro: può essere dunque difficile assimilare questa varietà entro un’unica categoria classificatoria. Nella poliedricità di forme che assume l’apicoltura sociale, sarà innanzitutto fondamentale proporre una prima definizione di essa. In seguito, in questo capitolo saranno descritte alcune modalità in cui riteniamo si possa concretizzare questa pratica, descrivendone possibili target ed obiettivi. Poi, ci si focalizzerà sulle sue potenzialità educative e sulle competenze che si possono raggiungere attraverso la pratica di quest’attività agricola così peculiare. Infine, saranno brevemente descritti a scopo esemplificativo tre casi studio, al fine d i rendere più concreta la descrizione astratta di queste prime pagine. / Sowohl in Italien als auch im Ausland gibt es zahlreiche Projekte mit der Apis mellifera, aber eine eindeutige Definition der sozialen Bienenzucht gibt es nicht. Der Beitrag erörtert die vielseitigen Zielsetzungen dieser Tätigkeiten und ihre sehr unterschiedlichen Empfänger. Die Vielseitigkeit der Formen, auf die man in der sozialen Bienenzucht trifft, erfordert zu allererst eine Definition. Darauf folgt die Beschreibung möglicher Ansätze in der Praxis, mit den entsprechenden Zielsetzungen und -gruppen. Weiters werden das erzieherische Potenzial dieser besonderen landwirtschaftlichen Tätigkeit und die Befähigungen beschrieben, die man damit erzielen kann. Schließlich werden drei Fallbeispiele angeführt, um diese theoretische Abhandlung mit konkreten Angaben zu ergänzen.
Schule am Bauernhof – Perspektiven für außerschulische Lernorte in Südtirol
Landwirtschaft ist heute ein multifunktionaler Wirtschaftszweig. Bauernhöfe über-nehmen vielfältige Funktionen, die über die Nahrungsmittelproduktion hinausgehen. Die sogenannte „Schule am Bauernhof“ erfüllt eine solche Funktion. Über Besuche von Schulklassen auf Bauernhöfen sollen Schüler*innen die Möglichkeit erhalten, Wissen und Erfahrungen über die Lebensmittelerzeugung zu sammeln sowie insbe-sondere auch ihre sozio-emotionalen und motorischen Fähigkeiten zu stärken. Dies gelingt v.a. dann besonders gut, wenn die Schüler*innen eine Aufgabe auf einem Hof übernehmen können. Der folgende Beitrag setzt sich mit dem bestehenden Angebot der „Schule am Bauernhof“ in Südtirol auseinander und analysiert auch mittels einer Befragung von Schüler*innen der Mittelschule, wie das bestehende Angebot verbes-sert werden könnte, um die Lerneffekte der Schüler*innen über das kognitive Wissen hinaus zu erhöhen. / L’agricoltura moderna è un settore polifunzionale, in cui le strutture contadine svol-gono molteplici funzioni che vanno ben oltre la produzione alimentare. Le visite di classi scolastiche nei masi contadini permettono alla scolaresca di acquisire nozioni ed esperienze sulla produzione agricola e di rafforzare le competenze socio-emozionali e motorie. Questo sviluppo si rafforza, se i visitatori assumono un determinato com-pito nel contesto agricolo. Il presente contributo analizza l’attuale offerta formativa nel mondo rurale in provincia di Bolzano “Schule am Bauernhof” ed elabora, anche grazie alle interviste rivolte alle classi delle scuole medie, proposte migliorative per estendere gli effetti educativi oltre l’acquisizione di nozioni.
La donna e l’agricoltura sociale come motori dell’innovazione nei Bauernhof altoatesini
Il contributo analizza il ruolo di agency della donna nella trasformazione delle funzioni dei Bauernhof altoatesini, che diventano sociali ed educative attraverso l’integrazione di attività di agricoltura sociale, quale l’assistenza all’infanzia di bambini dai 0 ai 4 anni. Dallo studio è emerso che l’evoluzione del Bauernhof ha determinato una tra-sformazione dei ruoli di genere nello stesso. Nello studio viene utilizzato il quadro teorico dell’innovazione sociale nelle aree rurali marginalizzate sviluppato nel progetto europeo H2020 SIMRA applicato al caso studio della cooperativa sociale “Imparare, crescere, vivere con le donne contadine”. Nel caso studio sono state condotte un totale di dodici interviste qualitative a contadine che offrono il servizio e a esperti interni ed esterni all’iniziativa. Ne è emerso un punto di discussione aperto sul sovraccarico lavorativo delle contadine che intraprendono l’attività di agricoltura sociale. Il contributo trae alcune conclusioni sull’apporto dei Bauernhof che offrono assistenza all’infanzia nelle aree rurali in termini di efficientamento e aumento della qualità dei servizi sociali, in un contesto di cambiamenti socioeconomici e di politiche di welfare. / Der Beitrag analysiert die Rolle der Frau auf Bauerhöfen in Südtirol, welche soziale und pädagogische Maßnahmen der sozialen Landwirtschaft, wie die Betreuung von Kleinkindern zwischen 0 und 4 Jahren, in die bäuerliche Tätigkeit integriern. Die Stu-die hat ergeben, dass diese Entwicklung eine Veränderung der Geschlechterrollen auf den Bauerhöfen mit sich gebracht hat. In der Studie wird die im EU-Projekt H2020 SIMRA entwickelte Theorie der sozialen Innovation in marginalisierten ländlichen Räumen auf die Sozialgenossenschaft „Mit Bäuerinnen lernen – wachsen – leben“ angewandt. Im Rahmen der Fallstudie sind zwölf qualitative Interviews geführt worden, sowohl mit Bäuerinnen, die diesen Dienst versehen, als auch mit Fachleuten innerhalb und außerhalb der Initiative. Dabei stellt die übermäßige Arbeitsbelastung der Bäuerinnen, die eine Tätigkeit der sozialen Landwirtschaft beginnen, einen offenen Diskussionspunkt dar. Die Analyse enthält auch einige Schlussfolgerungen über den Beitrag, den Bauernhöfe mit einer Kinderbetreuung im ländlichen Raum zur Qualitäts- und Effizienzsteigerung der Sozialdienste in einem Kontext der ökosozialen Veränderungen und neuer Wohlfahrtspolitiken leisten können.
Le imprese cooperative e la sfida dell’agricoltura sociale
Il ruolo delle cooperative nell’agricoltura sociale non si basa soltanto sulla loro consolidata presenza nel settore agricolo, ma è innanzitutto la conseguenza diretta della loro funzione sociale. Infatti, fin dalle sue origini la cooperazione italiana ha sviluppato, oltre all’impegno per migliorare la condizione dei soci, anche una funzione sociale, esplicitamente riconosciuta nell’articolo 45 della Costituzione. Fra i molti modelli d’impresa mutualistica, due in particolare svolgono un’attività che non si limita a conseguire vantaggi per i propri soci ma si orienta principalmente alle esigenze del contesto sociale e territoriale. Si tratta delle cooperative sociali e delle cooperative di comunità. La particolare organizzazione d’impresa, con cui rispondono ai bisogni di una società in costante evoluzione, le rende più idonee di altre a impegnarsi anche nell’agricoltura sociale. La sfida per esercitare questo diritto-dovere consiste nell’affiancare al consolidato impegno per soggetti svantaggiati o per tutta la comunità anche un’opportuna innovazione del sistema di rete cooperativa. / Die Rolle der Genossenschaften im Bereich der sozialen Landwirtschaft ist nicht so sehr die Folge ihrer konsolidierten Präsenz im landwirtschaftlichen Bereich, sondern eine aktuelle Weiterentwicklung der sozialen Aufgabe. Denn die italienische Genossenschaftsbewegung hat von Beginn an nicht nur ihre Mitglieder gefördert, sondern auch eine soziale Aufgabe übernommen, die im Artikel 45 der Verfassung ausdrücklich anerkannt wird. Unter den vielfältigen genossenschaftlichen Unternehmensformen sind für eine soziallandwirtschaftliche Tätigkeit vor allem jene Modelle geeignet, die ihren Förderauftrag auch auf die Bedürfnisse in ihrem sozialen und territorialen Umfeld und nicht nur auf die eigene Mitgliederbasis ausrichten. Das sind einerseits die Sozialgenossenschaften und andererseits die Bürgergenossenschaften mit ihrem besonderen, erweiterten Förderauftrag. Die betriebliche Organisation, mit der sich diese beiden Genossenschaftsformen in den Dienst der Bedürfnisse einer sich stets verändernden Gesellschaft stellen, ist die beste Voraussetzung für einen erfolgreichen Einsatz in der sozialen Landwirtschaft. Die damit einhergehende Herausforderung besteht darin, neben dem bewährten Einsatz für benachteiligte Personen oder für ein strukturschwaches Gebiet auch eine entsprechende Innovation im genossenschaftlichen Netzwerk zu verwirklichen.
Riabilitazione, lavoro e inclusione sociale: il potenziale delle iniziative di agricoltura sociale per persone con problemi di salute mentale
Nel caso di proposte rivolte specificamente o prevalentemente a persone con problemi di salute mentale, l’agricoltura sociale pare dimostrare delle potenzialità in vista della loro riabilitazione, situandosi all’interno di un quadro interpretativo centrato sulla cura e sulla promozione della salute. In questo articolo si cerca di allargare lo sguardo al contesto più ampio che fa da sfondo a queste iniziative, in particolare mettendo a tema la funzione del lavoro nei percorsi di riabilitazione. L’opera dello psichiatra italiano Franco Basaglia e alcune riflessioni sociologiche in merito ai cambiamenti nel mondo del lavoro si ritiene possano dare un ulteriore contributo nel connotare le iniziative di agricoltura sociale, le quali vengono qui analizzate con una metodologia qualitativa attraverso case studies multipli. In questa luce, l’agricoltura sociale mostra delle caratteristiche innovative rispetto al panorama dei servizi nel campo della salute mentale, così come fornisce un possibile scenario di sperimentazione per forme di produzione inclusive. / Bezüglich der Angebote, die speziell auf Menschen mit psychischen Problemen bezogen sind, scheint soziale Landwirtschaft im Rahmen therapeutischer Maßnahmen das Potential zu haben, für Heilungsprozesse und Gesundheitsförderung genutzt zu werden. Dieser Artikel versucht den Blick auf die Initiativen zu erweitern, vor allem in Bezug auf die Rolle von Arbeit im therapeutischen Prozess. Vor allem die Arbeit des italienischen Psychiaters Franco Basaglia und andere soziologische Betrachtungen zum Wandel in der Arbeitswelt, können zu einer genaueren Analyse der Initiativen im Bereich der sozialen Landwirtschaft, die hier mittels qualitativer Forschung und Case Studies betrachtet werden, herangezogen werden. So gesehen zeigt soziale Landwirtschaft innovative Möglichkeiten innerhalb der verschiedenen Angebote der Sozialdienste für psychische Gesundheit auf. Sie bietet ein experimentelles Feld für Formen inklusiver Produktion.
Eine Funky Transformation von unten? Tomatenproduktion, Ausbeutung und Gegenreaktionen
Italien ist heute einer der weltweit führenden Produzenten von Tomaten. Die Produktion umfasst etwa 13,6 Prozent der Weltproduktion und 49 Prozent der europäischen Tomatenproduktion. Trotz steigender Automatisierung und dem Einsatz von Maschinen auf den Feldern ist die italienische Landwirtschaft auf ausländische Erntearbeiter* innen angewiesen. In Süditalien arbeiten die Saisonarbeiter*innen für einen Stundenlohn, der zwischen drei und vier Euro liegt, leben in Ghettos am Rande der Städte, umgeben von den Feldern, auf denen sie in glühender Hitze Tomaten ernten. Nach Schätzungen der italienischen Organisation Placido Rizzotto, der Finanzpolizei und der parlamentarischen Antimafia-Organisation arbeiten ca. 430.000 Menschen unter irregulären Arbeitsbedingungen in der Landwirtschaft und 130.000 unter Bedingungen schwerer Ausbeutung. Der Beitrag basiert auf dem Projekt Funky Tomato, ein Kleinunternehmen, welches versucht, ein alternatives Tomatenproduktions- und Integrationsmodell zu entwickeln. Dieses Model basiert auf der Einbindung kleiner lokaler Akteur*innen und der Verbindung von landwirtschaftlicher Produktion, Verarbeitung und alternativer Vermarktung mit Bewusstseinsbildung, gewerkschaftlicher Arbeit und Kulturproduktion eine eigenständige solidarökonomische Alternative entstehen kann. / L’Italia attualmente è uno dei maggiori produttori di pomodori a livello globale, con una quota di mercato del 49% della produzione europea e del 13,6% di quella mondiale. Nonostante un’automazione crescente e l’utilizzo di macchinari nei campi, l’agricoltura italiana dipende dall’apporto di lavoratori stranieri nella fase del raccolto. Nel Meridione i lavoratori stagionali percepiscono una paga oraria di tre-quattro Euro, vivono ghettizzati ai bordi delle città, circondati da campi nei quali raccolgono pomodori sotto un sole impietoso. Secondo stime dell’Osservatorio Placido Rizzotto, della Guardia di Finanza e della Commissione Parlamentare Antimafia sono circa 430.000 le persone che lavorano in condizioni irregolari e 130.000 quelle che si trovano in situazioni di grave sfruttamento. Il contributo si basa sul progetto Funky Tomato, una piccola impresa che cerca di sviluppare un modello alternativo di produzione del pomodoro e d’integrazione dei lavoratori. Questo modello si basa sulla economia solidale e sviluppata grazie al coinvolgimento di piccoli imprenditori locali, mettendo in rete la produzione agricola, la lavorazione e la commercializzazione, con il supporto della sensibilizzazione, dell’impegno sindacale e della crescita culturale.
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