L’ottava edizione del Convegno “Didattica e Inclusione Scolastica – Inklusion im Bildungsbereich”, organizzato dal Centro di Competenza per l’Inclusione Scolastica della Libera Università di Bolzano, ha voluto sviluppare i temi delle connessioni e costruzioni di comunità attorno a quelli dell’educazione inclusiva, in un dialogo plurilingue ed interculturale che intende mettere in relazione le riflessioni di lingua italiana e tedesca. I quattordici contributi presenti delineano, da prospettive diverse, riferimenti teorici, metodologie e strumenti per lo sviluppo di un’educazione inclusiva, con un’attenzione particolare alla dimensione didattica.
Nel presente contributo cercheremo di riflettere su un problema avvertito sempre più come ineludibile e che riguarda la questione di come provare a superare le criticità che caratterizzano il rapporto tra università e scuola, nell’idea che oggi, anche alla luce della crisi pandemica che ha attraversato in questi ultimi anni la nostra società, sia quanto mai necessario riconnettersi per costruire comunità. In tal senso soffermeremo primariamente l’attenzione su alcuni degli aspetti che emergono (almeno nell’ambito della nostra analisi) come disfunzionali e che possono essere identificati quali fattori che hanno determinato la disconnessione. A seguire, in una prospettiva costruttiva, proveremo a indicare elementi e fattori che sono alla base della possibile riconnessione e che, pertanto, abbisognano di essere sempre più nutriti in modo che si ingeneri una circolarità virtuosa.
Inklusive Unterrichtsqualität zwischen Programmatik und empirischen Befunden
Die Bestimmung von Qualitätsmerkmalen für inklusiven Unterricht ist ein derzeit laufender Prozess. Der Beitrag schlägt hierzu vor, Merkmalskriterien aus der UN-Behindertenrechtskonvention mit normativen Qualitätsmerkmalen der pädagogisch-didaktischen und der empirischen Unterrichtsforschung zu verknüpfen. Auf dieser Grundlage werden vorhandene empirische Forschungsergebnisse eingeordnet und Forschungslücken identifiziert.
Ermutigungen zur inklusiven Ausrichtung von Kindheitspädagogik
Andrea Platte, Sarah Gousis, Oksana Kseniya Schulz
Der pädagogische Alltag in Kindertageseinrichtungen in Deutschland ist eingebunden in vielfältige Erwartungen und Widersprüche, z. B. zwischen dem eigenständigen Bildungsauftrag und der Anschlussfähigkeit an die Institution Schule. Dabei scheinen sich die Unabhängigkeit vom formalen Bildungssystem und die professionelle Selbstbewusstheit gegenüber angrenzenden Disziplinen zu verlieren; normierte (Entwicklungs-)Erwartungen werden übernommen und implizieren Einordnung von Kindern, wo aus pädagogischer Perspektive das gemeinsame Spielen und Lernen im Mittelpunkt stehen sollte. Die Komplexität an Aufgaben und Anforderungen verunsichert pädagogische Fachkräfte und bildet Barrieren, die Familienzusammenarbeit und Kooperationen erschweren und die pädagogische Arbeit in den Hintergrund weisen. In ihrer Kritik an normierenden Bildungstraditionen und an einer Bildungspolitik, die sich durch Selektion und Ökonomisierung bestimmen lässt, kann die inklusive Pädagogik Orientierung und Argumentationskraft für eine unabhängigere Position bieten. So umreißt der Beitrag eine inklusive Ausrichtung von Kindheitspädagogik, welche die aufzuzeigenden Barrieren im Perspektivwechsel dekonstruiert, um Fachkräfte für den pädagogischen Alltag zu ermutigen.
Fin dall’infanzia: pratiche inclusive nello 0-6 tra coraggio e responsabilità
Il contributo propone una riflessione sulle possibili dimensioni inclusive del sistema integrato 0-6. La centralità dei primi anni di vita è oggi richiamata da molteplici saperi che mettono al centro la necessità di offrire fin da subito opportunità educative di qualità, accanto alle pratiche più strettamente riabilitative. Queste occasioni possono promuovere traiettorie di sviluppo e partecipare alla crescita di progetti di vita maggiormente rispettosi delle differenze. Le sfide che vengono sollecitate riguardano in particolar modo le prospettive formative per i professionisti che abitano questo segmento in termini di competenze riflessive e osservative, il sostegno alla genitorialità durante e dopo la certificazione, la possibilità di abilitare i contesti educativi in un’ottica di intrecci tra ordinarietà e specialità.
Leistung in der Grundschule – Überlegungen zum leistungsbezogenen Handeln innerhalb eines inklusiven Bildungssystems
Ausgehend von der Feststellung, dass ausgearbeitete Formen der formativen Leis-tungsbewertung, die für inklusiven Unterricht in der Primarstufe als besonders ge-eignet gelten, zwar vorliegen, aber bislang noch nicht in der Breite umgesetzt zu wer-den scheinen, diskutiert der Beitrag das Verständnis von Leistung innerhalb eines inklusiven Bildungssystems und formuliert auf dieser Basis Implikationen für leis-tungsbezogenes Handeln und Praktiken der Leistungsrückmeldung in inklusiven Grundschulen.
Le parole per valutare: per una scheda di valutazione inclusiva
Con l’Ordinanza Ministeriale 172/2020 la valutazione periodica e finale alla scuola primaria subisce una profonda trasformazione. La valutazione numerica viene abolita in favore di giudizi descrittivi riferiti a quattro livelli di apprendimento, nell’ottica di una valutazione per l’apprendimento. In linea con le importanti innovazioni apportate, il laboratorio raccontato in questo capitolo è stato pensato per offrire strumenti e idee per una valutazione formativa, inclusiva e a misura di bambino. A partire dal racconto autentico della realizzazione di una progettazione didattica, in cui è stato reso visibile l’apprendimento del gruppo classe, e da un immaginario diario di bordo dell’insegnante, si è riflettuto e lavorato dapprima su una rubrica di valutazione e, successivamente, sulla forma del documento di valutazione alla scuola primaria e sulle parole da utilizzare.
La differenziazione nella didattica inclusiva: indicazioni operative
La differenziazione didattica è un modello che riunisce i tradizionali concetti di individualizzazione e personalizzazione e li applica all’intero gruppo classe. Il modello è stato sviluppato principalmente da autori nordamericani ma, di recente, è entrato a far parte del discorso pedagogico italiano come parte della didattica inclusiva. Il modello si basa sulla convinzione che una proposta didattica uniformante (obiettivi uguali per tutti, medesimi materiali, un’unica attività, etc.) non possa soddisfare le diverse caratteristiche e necessità degli alunni. Il presente contributo riprende le dimensioni fondamentali della differenziazione, articolate da Carol Ann Tomlinson (i contenuti, i processi e i prodotti), e tratteggia le principali tappe del ciclo di progettazione in ottica inclusiva. La riflessione si ricollega ai principi della didattica inclusiva ed esplora una possibile convergenza (e divergenza) tra queste due prospettive, in un delicato equilibrio tra la pluralità del gruppo classe e la specificità dell’individualizzazione e della personalizzazione rivolta al singolo.
Multimodale Sprachenportraits 2.0 – Mehrwert digitaler Sprachenportraits für das Sichtbarmachen lebensweltlicher Mehrsprachigkeit
Mit dem vorliegenden Beitrag wird aufgezeigt, wie die bewährte Methode der Sprachenportraits digital im Unterricht eingesetzt werden kann und welchen Mehrwert die multimodale Umsetzung für das Sichtbarmachen der lebensweltlichen Mehrsprachigkeit von Grundschulkindern haben kann. Ausgehend von der lebensweltlichen Mehrsprachigkeit von Grundschulkindern als zentrale Bedingung für Grundschulunterricht, werden zunächst theoretisch die erwarteten Chancen von Tablets im Unterricht herausgearbeitet und die Methode der Sprachenportraits beschrieben. Folgend wird ein Unterrichtsprojekt skizziert und ausgehend von den Erfahrungen in der Umsetzung des Unterrichtsprojekts werden fünf Vorteile beschrieben, die den lernförderlichen Mehrwert der digitalen Gestaltung von multimodalen Sprachenportraits im Vergleich zu einer analogen Gestaltung von Sprachenportraits beschreiben. Die Vorteile sind die multimodalen Gestaltungsmöglichkeiten, die Chancen für die Individualisierung von Lehr-Lernangeboten sowie die flexible Bearbeitung und Überarbeitung der Sprachenportraits. Des Weiteren kann durch die digitale Gestaltung die emotionale Bedeutung von Sprachen besser zum Ausdruck gebracht werden. Der größte Vorteil ist, dass die digitale Gestaltung am Tablet Grundschulkindern ermöglicht, auch Sprachmischungen zu visualisieren, und es damit Kindern leichter möglich wird, ihre sprachliche Identität individuell und lebensweltnah zu beschreiben. Der vorliegende Beitrag zeigt, dass die bewährte Methode der Sprachenportraits in der digitalen Umsetzung dem Anspruch der Sichtbarmachung der lebensweltlichen Mehrsprachigkeit von Kindern noch stärker nachkommen kann.
In questo contributo, nel rispetto dell’economia generale del presente volume, vengono proposte alcune sintetiche riflessioni pedagogiche sul ruolo delle tecnologie educative, inclusive e, in particolare, assistive nel mondo della scuola. Le tecnologie assistive, seppur sempre più diffuse e performanti, possono assumere il duplice ruolo di facilitatori e barriere (ICF) se non opportunamente supportate da docenti, educatori e familiari e se non si agisce, preventivamente, sulla programmazione didattica e sugli ambienti di apprendimento.
Vernetzt oder isoliert? Perspektiven von Lehrpersonen zum Einsatz digitaler Technologien in inklusiven Settings
Für eine Weiterentwicklung einer digital-inklusiven Schule sind Schulleitung und Lehrpersonen gefragt, schulspezifische Handlungsbedarfe für den einzelnen konkreten Schulstandort datenbasiert zu identifizieren, um davon Meilensteine für den Qualitätsrahmen abzuleiten. In diesem Beitrag werden ausgewählte Ergebnisse einer Befragung in vier europäischen Ländern vorgestellt, die mittels des open-access SELFIE-Tools der Europäischen Kommission erfolgte, das Einschätzungen von Lehrpersonen auf einer fünfstufigen Likert-Skala zum Einsatz digitaler Technologien in Schulen erfragt.
Per un approccio della somiglianza nell’educazione interculturale
L’educazione interculturale ha tra i suoi principali obiettivi quello di valorizzare l’universalità degli esseri umani, al pari della diversità delle culture. Quando, tuttavia, quest’ultime vengo enfatizzate, sfugge il significato di quel prefisso inter- che sta ad indicante uno spazio tra le culture, come suggerito nel dibattito postcoloniale. Quest’ultimo ha fatto emergere la fluidità delle culture, grazie a concetti quali “traduzione culturale” e “spazio ibrido” (Bhabha, 1994). Partendo dalla riflessione postcoloniale, il presente contributo suggerisce una pratica di educazione interculturale che vada ad individuare le tante somiglianze che risiedono nel patrimonio culturale immateriale, quali le tradizioni orali, l’artigianato, le pratiche ludiche, ecc. L’approccio della somi-glianza, infatti, permette di scoprire spazi tra le culture, in un percorso di negoziazione di significati, da esplorare, così come indicato dalla Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale (UNESCO, 2003), la quale, ponendo l’attenzione sull’aspetto soggettivo della percezione della cultura, sottolinea il potenziale degli individui nell’essere attori e attrici culturali. Se i primi passi per esplorare interstizi e spazi di incontro tra le culture rimangono la comprensione della complessità dei contesti multiculturali e la presa di consapevolezza dei propri pregiudizi e dei Othering, uno spostamento dello sguardo interculturale, dalla diversità alla somiglianza, come anche dalla cultura al patrimonio, contribuirebbero a favorire l’incontro interculturale, inteso come momento dialogico e di costruzione di significati condivisi.
Europäische Wertegemeinschaft und zivilgesellschaftliche Integration: Erfahrungen von Asylsuchenden und Studierenden mit einem Brettspiel
Doris Kofler, Roberta Medda-Windischer, Andrea Carlà
Das Zusammenleben in Europa basiert auf einem wirtschaftlichen und politischen Integrationsprojekt und bildet eine Wertegemeinschaft, die Mitgestaltung erfordert, um Bestand zu haben. Das Brettspiel The House of Common Values – Das Haus der gemein-samen Werte (Medda-Windischer et al., 2020a) präsentiert nicht nur die dreizehn Werte der Charta der Grundrechte der EU, sondern lädt auch ein, diese im Alltag zu diskutieren, spielerisch zu erkunden, in Frage zu stellen und inhaltlich weiterzuentwickeln. Asylsuchende und Studierende der Bildungswissenschaften im Primarbereich trafen sich an Spieltischen und berichteten im Anschluss von ihren Erfahrungen. Das Thema der zivilgesellschaftlichen Integration, die inklusiv und differenzsensibel ist, bildet das übergeordnete Ziel der Überlegungen in diesem Beitrag. Sie kann nicht nur rational geplant werden, sondern will gelebt sein, eben im Spannungsfeld zwischen Verordnungen und Partizipation.
Pattern di comportamento in età evolutiva: quali direzioni possibili?
Il comportamento è la modalità di azione delle persone derivante dall’interazione più o meno complessa con l’ambiente. Esso dipende da diversi aspetti situazionali, temperamentali, caratteriali e personologici. Quando parliamo di disagi internalizzanti — caratterizzati da emozioni e ideazioni rivolte verso se stessi — ed esternalizzanti — tipicamente aggressività e oppositività non autocontrollate, ci troviamo di fronte a modalità comportamentali osservabili differenti. Tutto questo può determinare delle difficoltà che sono conseguenti a reazioni temporanee (es. stati di frustrazione) oppure che si configurano come disturbi strutturati (es. Disturbo Oppositivo-Provocatorio) o derivanti da sintomi secondari ad altre condizioni (es. Spettro Autistico). Tramite numerosi esempi, vengono analizzati i concetti prima esposti, cercando di stimolare delle possibili riflessioni. Partendo da ciò che si sente e da come ci si attiva, si riesce con maggior consapevolezza e profondità a orientare il proprio agire educativo.
ChallengeINschool: l’impatto della formazione sul contesto di apprendimento per la prevenzione e gestione dei comportamenti sfidanti
I comportamenti sfidanti di alunni e alunne all’interno del contesto scolastico rappresentano uno degli aspetti più complessi da gestire nel mondo della scuola, nonché una realtà sempre molto attuale che comporta forti preoccupazioni e difficoltà per educatori e insegnanti, che quotidianamente si trovano a fronteggiare situazioni sfidanti e delicate, talvolta isolati e senza riuscire concretamente a gestirle e a risolverle in modo efficace. La formazione e il costante aggiornamento del personale educativo e scolastico diventano uno strumento fondamentale per acquisire quelle conoscenze e competenze tali da poter prevenire e fronteggiare tali dinamiche. Questo contributo presenta un intervento formativo attorno al tema dei comportamenti sfidanti e prova a offrire alcune riflessioni sui suoi esiti.
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